Mandolino a sei ordini barocco copia da “… Placentiæ1750″

(Collezione privata, Milano)

Questo strumento per la sua distanza delle due corde più esterne al ponticello di 67 mm è suonabile anche con tecnica liutistica.

Naturalmente è possibile averlo con misure differenti, sia maggiori fino a 74 mm per una maggiore facilità con le dita- che minori.

Con la spaziatura originale è un buon compromesso per ambo le tecniche.

Questo mandolino si differisce dalla media degli strumenti di questa tipologia per le dimensioni maggiori del guscio che gli forniscono una potenza sonora superiore.

Differente è pure la rosetta rispetto a quella degli altri strumenti che, in genere, adottano un disegno simile tra loro.

Lo strumento originale, che ho restaurato nel 1992, aveva il cartiglio quasi completamente strappato ed era leggibile soltanto “… Placentiæ 1750”.

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SCHEDA TECNICA:

Diapason 316 mm
Guscio composto da 13 doghe di cipresso intercalate con filetti di ebano/acero/ebano.
Tavola armonica di abete rosso della Val di Fiemme con rosetta su doppio strato di legno di pero intagliato
Ponticello di pero
Manico e cassetta dei piroli in acero marezzato
Piroli di ebano
Tastiera di ebano con filetti esterni di osso

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